Oggi, nella giornata mondiale della salute mentale, mi apro a tante riflessioni. Complice la domanda di un bambino che mi ha chiesto "Ma tu che dottore sei, cosa curi?" La sua disarmante spontaneità mi ha portato a rispondere subito con "Mi prendo cura delle persone". Credo di aver lasciato quel bambino ancora con un punto di domanda su cosa fa uno psicoterapeuta. E penso che in un questo periodo questa domanda sia giusto porsela. Vedo pubblicità che sponsorizzano la psicoterapia come un prodotto o un pacchetto da acquistare per risolvere i propri problemi. E allora penso che qualcosa non stia andando nella giusta direzione. La psicoterapia è relazione. Questo è il punto fondamentale. Non è una merce. È un incontro, uno spazio in comune, un percorso. Risolve i problemi? Alcuni sicuramente, altri si possono risolvere o semplificare se attorno a noi funziona la rete sociale e se l'intera comunità crede nel benessere comune e lo costruisce. Una psicoterapia può funzionare davvero e a lungo termine solo se la società si cura della persona su tutti i livelli: mentale, fisico, lavorativo, familiare, economico, burocratico, ecc. Caro bambino, quella risposta a te poco chiara è ciò che di più chiaro posso dirti io sulla mia professione. Io mi curo delle persone che incontro nel mio studio, quello spazio diventa il nostro spazio e lo usiamo per arricchirci a vicenda (perché questo accade) di esperienze, emozioni, reciprocità. Lo usiamo per costruire significati, strategie, progettualità e desideri. E serve. E se anche fuori da quella stanza la complessità della vita fosse guidata dalla reciprocità relazionale tra esseri umani, allora tutti avremmo un bel futuro. ( Dott.ssa I. Zaccaria )