The game: Sviluppo è Progresso?

Continua il nostro coinvolgimento a sostegno di manifestazioni d’interesse artistico culturale, questa volta addirittura a carattere Nazionale!!! Abbiamo partecipato con entusiasmo alla IX Edizione del “Concorso Letterario Nazionale 500 Parole”, promosso dall’Associazione “Spazi all’Arte”, che ha anche ideato lo spettacolo “Playgame”, magistralmente messo in scena dalla sua regista Francesca Li Vigni subito prima della premiazione. Il tema selezionato per questa edizione era legato all’uso della tecnologia moderna e al conflitto che genera tra generazioni, il tutto racchiuso nel titolo scelto, “The Game”, assolutamente evocativo, tanto da suscitare una grandissima partecipazione di scrittori da tutt’Italia, i cui racconti sono stati giudicati da una giuria qualificata, che alla fine ha selezionato 25 finalisti. La nostra Associazione “Percorsi Unici - APS”, dopo attenta valutazione, ha deciso di premiare il racconto “Pausa Caffè” di Guido Cesare Campani. Questo testo sintetizza attraverso la semplicità di un gesto, appunto il caffè preso con i colleghi durante una pausa lavorativa, quanto la comunicazione tra le persone stia diventando priva di connotazione affettiva proprio a seguito dell’utilizzo indiscriminato di vari device. Le persone non sono più persone ma oggetti controllati da altri oggetti, gli strumenti elettronici appunto, senza i quali ormai risulta difficile sopravvivere. Si descrive un paradosso, il salvavita ormai è l’oggetto elettronico di turno e chi non lo possiede per ogni situazione possibile da risolvere è destinato a morire senza che nessuno ne abbia pietà. L’individuo, sempre più isolato in compagnia dei suoi soli oggetti elettronici, oltre che anaffettivo si mostra onnipotente, illudendosi di poter essere felice imitando sui social la felicità altrui…ma appunto è solo un illusione, l’individuo se si isola, se non condivide stando insieme agli altri, si ammala. Le soluzioni facili non sono necessariamente quelle più efficaci. Credere di poter ottenere tutto con il minimo sforzo possibile è un’illusione, ma il cambiamento è possibile credendo nella possibilità di cogliere le opportunità dei mezzi moderni, mettendole al servizio del progresso con azioni costruttive e soprattutto insieme. Pasolini pone proprio una differenza fondamentale nei due termini, “Sviluppo” non è “Progresso”. Voi cosa ne pensate?

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